Ciao Cristian! Prima di tutto grazie per avermi dedicato tempo per l’intervista.
Sei entrato nel team a febbraio 2023. In questi mesi hai avuto modo di ambientarti, conoscere e farti conoscere da colleghi e clienti.
Ora ti chiedo a freddo: quali sono le tue prime impressioni?
Le primissime impressioni sinceramente sono state un po’ negative: il team era distaccato e le relazioni interpersonali fredde, oltre ad un nervosismo generale, che durante le ore di lavoro è normale, ma a volte eccessivo.
La cosa che però mi ha sorpreso è che a distanza di due mesi tutto è cambiato!
Ci siamo uniti, ho scoperto una professionalità mai vista prima ed una conoscenza del proprio lavoro così esaustiva a tal punto che un po’ mi intimidiva.
Ad oggi questa professionalità sul prodotto e verso il cliente è ciò che più mi ha fatto crescere. Ho cercato di assorbire ogni singola informazione per farne tesoro.
Alcuni nuovi sono ancora in formazione, ma nessuno si è mai tirato indietro per migliorarsi!
Ne sono felicissima. La ricerca e l’inserimento del personale non è mai semplice, ma sentire che ce l’abbiamo fatta è una grande gioia e un grande merito anche per Fabio, il Bar manager, che l’ha realizzato.
Tornando a noi, è il tuo primo lavoro in caffetteria?
No, ho sempre lavorato in caffetteria.
Ho iniziato ad approcciarmi al mondo dell’hospitality fin da piccolo, per questo ho scelto l’Istituto Alberghiero Carlo Porta a Milano.
Inizialmente volevo lavorare dietro le quinte, in cucina. Iniziata la scuola e soprattutto il mondo di Sala e Bar ho scoperto la caffetteria, la quale mi ha subito catturato.
Il contatto con il pubblico, il mondo caffè e della mixology erano diventati i miei nuovi obiettivi.
Finita la scuola alberghiera ho fatto diversi stage e catering, ricoprendo tutti i ruoli possibili, fino al mio primo contratto serio presso il bar di un brand davvero molto importante.
Qui ho imparato a mettere da parte l’insicurezza, tirando fuori il carattere.
Non era infatti un bellissimo ambiente ed il nonnismo era dilagante, ma allo stesso tempo mi ha dato l’occasione di crescere e capire come comunicare al meglio con tutti, pensando al bene del locale e del team.
Poi mi sono spostato all’aeroporto di Linate, dove invece ho imparato a lavorare a ritmi elevatissimi, gestendo una grossa mole di stress ed il nervosismo di alcuni clienti.
Qui ho anche avuto l’occasione di essere il formatore di un gruppo di ragazzi che sarebbero andati a lavorare in un nuovo punto vendita della catena.
La reputo quindi anche questa una grande conquista ed esperienza professionale.
Infine ho lavorato per altri 5 anni in via Foppa a Milano, dove ho capito come gestire e non gestire determinate situazioni.
Qui sono entrato per la prima volta a stretto contatto con il mondo serale e dei cocktail, che spero di approfondire ulteriormente nei prossimi anni.
Ok, di lavori ne hai fatti tanti, così come esperienze. Penso che ormai il mondo dell’ospitalità non abbia più segreti per te. Sei una sorta di figura poliedrica!
Complimenti quindi per tutto il tuo bagaglio esperienziale!
Facendo invece un passo indietro, raccontaci come sei arrivato qui da Caffè Ernani.
In realtà un po’ per caso. Mi spiego meglio: stavo cercando un nuovo posto di lavoro che mi desse l’opportunità di crescere personalmente e professionalmente, oltre a passare da un contratto part-time a uno full-time. Inoltre già sapevo che volevo lavorare nella caffetteria diurna.
Grazie ad un passa parola sono venuto a sapere che stavate assumendo un nuovo barista.
Voi eravate esattamente ciò che io stavo cercando e io mi reputavo all’altezza delle vostre esigenze. Eccomi quindi arrivato qui!
Dopo tutto sono ancora giovane e potevo rischiare nel cambiare lavoro e voi mi avete dato l’opportunità di arricchire e approfondire la mia conoscenza sul prodotto che trattiamo.
Sono felice di sentire tutto questo, ogni tanto il caso ci porta figure come la tua estremamente preparate e appassionate di questo lavoro.
Non bisogna mai lasciarsele scappare!
Qualsiasi cosa vorrai imparare e approfondire sai bene che noi siamo qui proprio per questo e ci può fare solo che piacere ricevere domande da chi vuole rendere questo lavoro grande!
Arrivati qua, ti chiedo se hai un obiettivo per il futuro?
Il mio obiettivo ancora non è ben definito, ma in generale sono consapevole che voglio crescere ancora tanto nel ruolo di barista.
Poi negli anni vorrei costruirmi una posizione lavorativa che mi permettesse anche di staccare in alcuni momenti dal lavoro strettamente “da banco” e iniziare con un ruolo più manageriale.
Inoltre ho anche altre passioni e forse saranno proprio queste ad offrirmi un lavoro in futuro.
Si vedrà!
Mi hai anticipata, ti stavo proprio per chiedere quali hobby o passioni hai al di fuori della caffetteria.
Diciamo che in generale io sono un tuttofare, o meglio, una persona molto manuale.
Una delle mie passioni più grandi infatti è quella di restaurare bici d’epoca.
Lavoro su telai che vanno circa dagli anni venti del Novecento, fino agli anni sessanta. L’importante è che sia vintage e dalle linee interessanti, così da divertirmi io e avere anche maggiori entrate nella rivendita.
Ho iniziato da ragazzino con i rottami che trovavo in giro. Mettendoci le mani, giorno dopo giorno, sono sempre migliorato, dal cablaggio, alla meccanica, passando per l’estetica.
L’unica difficoltà consiste nei pezzi di ricambio, spesso introvabili o disponibili in aree lontanissime dalla mia. Per questo motivo a volte impiego anche tre anni per finire una bicicletta.
Poi, nel tempo libero che mi rimane finito il turno, faccio arrampicata a Pero o in esterno, anche se più sporadicamente.
Avevo cominciato con una mia amica un po’ per scherzo e man mano che miglioravo, mi appassionavo sempre di più. Con gli anni si è anche formato un bellissimo gruppo, diventando così sia una sfida fisica che un momento di socializzazione e ritrovo.
Infine, ti dico l’ultima cosa poi andiamo avanti, ho fatto anche rugby. Questo lo consiglierei a chiunque perchè nulla ti forma come questo sport!
Formi il carattere, impari ad assimilare e reagire alle sconfitte e ai colpi. Non è solo brutalmente fisico, ma è molto mentale. È proprio questo che determina vittorie e sconfitte.
Penso che nessuno abbia così tante passioni e dedichi così tanto tempo ai propri hobby, quindi complimenti davvero. È bellissimo riuscire a dedicarsi anche a ciò che non riguarda il lavoro, con costanza e determinazione, mostrando sempre tenacia e forza.
Spero che continuerai così sempre!
Per concludere, e poi ti lascio al tuo lavoro, ti farei le solite domande di rito:
Cosa ti piace di più di Ernani?
Cosa invece cambieresti?
Quale obiettivo hai?
Come già detto, ciò che più mi piace è il rapporto con i colleghi: si ride, si scherza, c’è una buona comunicazione, siamo sempre sulla stessa onda, c’è supporto, approvazione, stimolo… insomma davvero un rapporto ottimo, non scontato e non facile da trovare in altri luoghi di lavoro.
Quello che mi piacerebbe però cambiare, anche se molto complicato, è la metratura del locale o il potersi spostare in un altro posto più grande. Questo ci darebbe modo quindi di comunicare di più con il cliente, approfondendo determinati discorsi o curiosità, oltre a offrire più prodotti o diversi metodi di estrazioni.
Infine, all’interno di Ernani, mi piacerebbe ottenere maggiori responsabilità a livello manageriale e se possibile iniziare un progetto formativo con te, Martina, per diventare io stesso il formatore del locale.
Prendo subito questa tua richiesta come accettata! Non so descrivere il piacere che provo quando le persone mi dicono anche solo “voglio saperne di più”, questo mostra la tua non superficialità ed il desiderio di porti domande per migliorare.
Che dire Cristian, grazie mille per il tuo tempo e per averci raccontato così tante cose di te.
Ti auguro un grande in bocca al lupo per il tuo futuro!
Ci vediamo presto in Torrefazione!
Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover