
La domanda che più di frequente mi viene posta è: “Come faccio a capire se un caffè è di qualità?”
Partiamo da una premessa, per avere un quadro completo del caffè che si sta degustando non basta questo articolo! Ci vogliono anni di corsi di formazione, studio, esperienza e confronti con esperti.
Per riconoscere la qualità e poterla apprezzare a pieno, l’unico modo è studiare, non esistono scorciatoie. Come dire ad un enologo come riconoscere un vino di qualità in un secondo. È impossibile!
È però vero che ci sono delle caratteristiche che puoi iniziare a verificare fin da subito e che ti indicano la qualità del caffè che hai acquistato.
Ecco quindi tre semplici trucchi per scoprire se è un buon caffè:
- Controlla la confezione
- Controlla il colore di grani e macinato
- Controlla il profumo di grani e macinato
Questi tre passi come puoi vedere, vengono tutti prima dell’assaggio. Il che vuol dire che il gusto non è l’unico senso che ti può confermare o meno la bontà di un caffè!
Partiamo subito dal punto uno, ossia “Controlla la confezione”.
Già in fase di acquisto puoi raccogliere le informazioni presenti sull’etichetta.
A parte i dati obbligatori per legge, come data di confezionamento e scadenza, ingredienti, peso netto e la ragione sociale dell’azienda, controlla anche:
- Descrizione del prodotto
- Origine del o dei caffè presenti nella confezione, a seconda che si tratti di un monorigine o di una miscela
- Livello di tostatura
Da queste tre semplici informazioni potrai già capire il gusto del caffè una volta estratto, il possibile profilo aromatico ed il grado di dolcezza, acidità e amarezza.
Sembra strano, ma non lo è!
La descrizione del prodotto altro non è che una piccola frase composta da parole accuratamente scelte per trasmetterti in modo immediato cosa percepirai sulle tue papille gustative.
Insieme poi al livello di tostatura potrai già immaginare l’intensità della bevanda.
Come ormai ben saprai, un caffè a tostatura chiara è preferibile per estrazioni lunghe e lente, come possono essere quelle con filtro carta. Inoltre il caffè a tostatura chiara sarà più spinto sulle acidità, piuttosto che dolcezza e amarezza.
Il caffè tostato ad un livello medio invece avrà delle profumazioni molto accentuate, una buona intensità, dando spazio ad un po’ di dolcezza ed amarezza, insieme ad una grande freschezza.
Infine, la tostatura scura donerà un caffè corposo, nel quale l’amarezza sovrasterà dolcezza, acidità e profumazioni.
Quindi capisci come leggere l’etichetta sia molto utile per comprendere già come sarà il tuo caffè?
Poi consiglio di acquistare il caffè in Torrefazione e non al supermercato o in altri grandi store, per il semplice fatto di potersi interfacciare con una persona fisica che conosce il prodotto. Ti saprà sicuramente consigliare in modo preciso.
Dopo di che, una volta acquistato il caffè e portato a casa, apri la confezione e svolgi un’analisi visiva e olfattiva.
Arriviamo così ai punti due e tre, ossia “Controlla il colore di grani e macinato” e “Controlla il profumo di grani e macinato”.
Quindi guarda il colore dei grani o del macinato. Questo non deve mai essere troppo scuro.
Ricollegandoci al discorso del livello di tostatura, se il colore è troppo scuro è sinonimo di una tostatura scura. Quando poi il colore è quasi nero, indica una tostatura molto scura, ciò significa che il caffè è quasi bruciato e quindi in tazza porterà una grande amarezza, insieme a sentori di cenere, gomma ed empireumatico, ossia bruciato.
Lo stesso controllo verrà confermato poi anche dall’analisi olfattiva.
Annusando il tuo caffè infatti potrai confermare o meno ciò che hai osservato.
Tendenzialmente un caffè di un bel marrone caldo e opaco, quindi a tostatura media, ti permetterà di sentire note piacevoli di pane tostato, frutta, fiori, cioccolato, frutta a guscio, agrumi, vaniglia, caramello, tabacco e così via.
Mentre un caffè a tostatura scura anche al naso ti farà percepire odori sgradevoli di empireumatico e cenere.
Sembra assurdo che un caffè possa portare tutti questi profumi così diversi, ma prova tu stesso e vedrai che è esattamente così!
La prossima volta che ti preparerai un caffè fai attenzione a questi dettagli, dedicandogli qualche secondo, e ti accorgerai subito di quanto sia facile per chiunque comprendere già da questi primi dettagli se il caffè è di qualità o meno.
Ovviamente poi ci sono altre analisi che puoi svolgere in modo più approfondito, sia in fase di assaggio, sia dopo l’assaggio.
Ora volevo però soffermarmi su una cosa molto importante per me!
Quando si parla di qualità del caffè si deve cercare di essere il più possibile oggettivi!
Non vado mai a discutere i gusti personali di una persona. Se ti piace un caffè tostato scuro, perché ricerchi un caffè spiccatamente amaro, va bene! Non ti dirò mai che sbagli, perchè ognuno ha i suoi gusti e preferenze ed è giusto soddisfarli.
Però ci sono dei parametri oggettivi e validi a livello internazionale, creati da esperti e organi competenti, i quali parametri non devono mai essere valutati secondo i propri gusti.
Un caffè raccolto a mano, selezionando solo le ciliegine di caffè più mature del ramo, contro un caffè che viene raccolto in modo meccanico, senza alcuna selezione e poi tirato su dal terreno, hanno oggettivamente due livelli di qualità differenti, a prescindere poi dal gusto in tazza.
Un caffè asciugato in apposite stanze a temperatura e umidità controllata, rispetto ad un caffè lasciato asciugare al sole, steso sulla terra, in qualsiasi condizione climatica, hanno qualità oggettive differenti.
E così via fino ad arrivare ai parametri usati per l’assaggio.
Quindi bisogna fare un grosso sforzo se si vuole parlare di qualità!
E questo discorso può essere applicato a qualsiasi oggetto o alimento!
Curioso di iniziare a sperimentare la qualità sulla tua pelle?
Marketing, E-commerce e Social Media Manager
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