Le differenze tra arabica e robusta

I maestri della tostatura media

In passato ho già parlato delle differenze tra arabica e robusta, ma in senso più soggettivo e gustativo. Il mio obiettivo era proprio quello di fare chiarezza sul loro profilo di gusto per aiutarti a comprendere qual è la qualità di caffè più adatta ai tuoi gusti. Puoi leggere l’articolo CLICCANDO QUI SOTTO. 

Oggi invece vorrei essere più diretta e darti semplicemente tutte le informazioni possibili sulle differenze tra Arabica e Robusta in senso più oggettivo e informativo.

Come ormai avrai imparato, la pianta di caffè, come qualsiasi altra pianta, pensa a quante tipologie di pomodori esistono, ha diverse specie: Arabica, Canephora, Liberica e Excelsa. 

Per comodità però dividiamo il mondo del caffè in 2 sole famiglie, ossia le uniche commercializzate: Arabica e Canephora, o anche detta comunemente Robusta. 

È poi importante precisare che a loro volta queste due specie botaniche si dividono in ulteriori centinaia di varianti tra loro molto diverse per gusto, aromi e resa in tazza, in termini di cremosità e corposità.

Ma veniamo a noi. 

Le differenze principali da evidenziare tra arabica e robusta sono:
  1. Altitudine delle coltivazioni
  2. Forma del chicco
  3. Numero di cromosomi 
  4. Contenuto di caffeina 
  5. Contenuto di zuccheri e oli
  6. Gusto e resa in tazza 
1. ALTITUDINE DELLE COLTIVAZIONI 


L’Arabica cresce oltre i 700 metri di altezza e sino ai 2000-2400 metri, mentre la Robusta cresce sul livello del mare, rimanendo sempre al di sotto dei 900 metri. 

 La coltivazione in terreni più rocciosi e in pendenza rende senza dubbio l’Arabica più difficile da coltivare e di conseguenza la rende generalmente più costosa di un caffè Robusta (canephora). 

Ti consiglio di provare i nostri due caffè più diversi fra loro e sperimentare subito in prima persona:

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  • Stretto – una miscela robusta, corposa e cremosa, dall’amarezza persistente e ricca di caffeina CLICCA QUI >> 
2. FORMA DEL CHICCO


Come si può ben vedere dalla foto il chicco di Robusta, quello sulla destra, è più piccolo e tondeggiante ed il taglio centrale è rettilineo. 

Al contrario invece il chicco di Arabica, quindi quello sulla sinistra, è più grande e allungato, con un solco centrale più sinuoso e ondulato. 

Puoi quindi verificare in autonomia se il tuo pacchettino di caffè in grani contiene un caffè Arabica o Robusta o anche una miscela di entrambi. 

3. NUMERO DI CROMOSOMI 


L’Arabica ha 44 cromosomi, mentre la Robusta ne ha esattamente la metà, ossia 22. 

 Ciò comporta che i chicchi di Arabica avranno un profilo aromatico più complesso, con maggiori profumazioni, rispetto ai chicchi delle specie Robusta. 

4. CONTENUTO DI CAFFEINA  


In questo caso la situazione si ribalta: la Robusta ha circa il doppio o anche il triplo della caffeina rispetto ai caffè di qualità Arabica. 

Troviamo infatti una concentrazione tra lo 0,8% e l’1,5% di caffeina nei chicchi di Arabica. Mentre i grani della qualità Robusta presentano tra l’1,7% e il 3,5% di caffeina. 

Ricordati che la caffeina pura è molto amara.

La caffeina inoltre rende le piante di Robusta più “robuste”, forti, in quanto è proprio lei che ripara la pianta dagli attacchi di parassiti, insetti o malattie. Al contrario la pianta di Arabica è quindi più delicata, difficile da coltivare e più soggetta a malattie o infestazioni. 

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5. CONTENUTO DI ZUCCHERI E OLI

E la situazione si ribalta ancora, in quanto è di nuovo la qualità Arabica a vincere sulla concentrazione di oli. Essa infatti ne contiene circa il 18%, il doppio rispetto alla Robusta, che si ferma solitamente intorno al 9%. 

 Ciò dipende sia dalla specie, ma anche dall’altitudine della piantagione. Man mano che si sale in quota, i chicchi diventano sempre più densi e il terreno più ricco di sali minerali, ciò si traduce in una maggiore concentrazione di oli aromatici nei grani. 

Stessa cosa anche per gli zuccheri, maggiormente presenti nei chicchi di Arabica, ben all’8%, mentre la Robusta ne presenta mediamente il 5%.

6. GUSTO E RESA IN TAZZA 

Tirando le somme, tutte le caratteristiche sopra elencate si traducono direttamente sul gusto del caffè estratto. 

Infatti come abbiamo visto l’Arabica cresce ad altitudini più elevate, in un terreno più roccioso e quindi ricco di sali minerali, con meno caffeina ed un chicco più denso, contenente più zuccheri e sali minerali, con il doppio dei cromosomi. 

Ciò rende i caffè estratti dai chicchi di Arabica più profumati, il gusto è più complesso, intensamente aromatico e sprigiona note più dolci, delicate e fresche, che si evidenziano di volta in volta in fiori, frutta matura, frutti rossi, agrumi, cioccolato, vaniglia, cannella, caramello, miele e molti altri ancora.

Infine il caffè presenterà un’acidità più spinta ed un corpo più morbido. 

Al contrario, un caffè estratto da un monorigine Robusta avrà meno profumazioni, rimanendo all’interno dello spettro del cioccolato e speziato, e delle volte anche legnoso o terroso. Sarà anche più amaro, grazie al maggior contenuto di caffeina.

Inoltre porterà in tazza un corpo più pieno e rotondo ed una crema più consistente. 

 

Non ti resta che sperimentare in prima persona e noterai subito tutte queste differenze al gusto. 

Certo non riuscirai ad individuare ogni aroma specifico al primo colpo, per quello ci vuole formazione e tantissima sperimentazione, ma capirai subito che un caffè monorigine arabica è diverso da un caffè robusta, senza alcun’ombra di dubbio.

Per questo ti consiglio i nostri due caffè più diversi fra loro:

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Author

Martina Mazzoleni

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