
Negli ultimi anni la scritta “100% Arabica” è diventata un vero marchio distintivo.
Sulle confezioni di caffè la si trova ovunque, spesso come sinonimo di qualità superiore.
Ma siamo sicuri che dire “Arabica” equivalga sempre a bere un caffè migliore?
In questo articolo cerchiamo di capire cosa si nasconde dietro questa dicitura, perché non sempre Arabica significa alta qualità, e come riconoscere invece un caffè davvero buono, qualunque sia la sua composizione.
Arabica e Robusta: due specie, due mondi diversi
La pianta del caffè appartiene al genere Coffea, ma tra le oltre 100 specie conosciute, solo due sono commercialmente rilevanti: Coffea arabica e Coffea canephora, quest’ultima meglio nota come Robusta.
- L’Arabica cresce in alta quota, teme le temperature elevate e ha bisogno di cure costanti. In cambio regala chicchi più complessi, con profumi eleganti, acidità vivace e dolcezza naturale.
L’Arabica è per questo spesso associata ai caffè specialty e alla degustazione lenta.
- La Robusta, invece, è più resistente alle malattie e al clima caldo, cresce in pianura e ha una resa maggiore. I suoi chicchi contengono più caffeina e meno zuccheri, sviluppando un gusto più intenso, corposo e amarognolo, spesso con note di legno o cacao amaro.
La Robusta viene al contrario usata nelle classiche miscele italiane destinate all’espresso uso bar.
Fin qui, tutto chiaro. Ma la vera domanda è: qual è “migliore”?
Non è una questione di specie, ma di qualità
Il mito nasce da un equivoco: per decenni (e in realtà ancora oggi), le Robuste industriali di bassa qualità sono state usate per tagliare miscele e farle diventare così più economiche, destinate a bar di basso livello o caffè istantanei.
Da lì, l’idea diffusa che “Arabica = buono” e “Robusta = cattivo”.
Ma la realtà è molto più sfumata.
Esistono Robuste di altissima qualità, come alcune varietà indiane o ugandesi, selezionate, lavate e tostate con cura, capaci di offrire un espresso cremoso, dolce e complesso.
E allo stesso tempo esistono Arabiche di scarsa qualità, coltivate e/o lavorate male e tostate in modo impreciso.
La specie botanica quindi da sola non basta: ciò che fa davvero la differenza è la filiera.
Conta dove e come cresce la pianta, come viene lavorato il chicco, tostato e infine estratto.
Perché i blend con Robusta possono essere straordinari
Nei blend di qualità, una percentuale di Robusta selezionata può:
- dare corpo e crema persistente all’espresso,
- bilanciare l’acidità tipica delle Arabiche.
È esattamente ciò che facciamo in Caffè Ernani: scegliamo Robuste pregiate e le tostiamo con conoscenza, per ottenere miscele armoniche e pulite, dove ogni componente ha un ruolo preciso.
Non è una scorciatoia, ma una scelta di equilibrio e gusto.
Oltre che dare l’opportunità a chiunque di trovare il caffè con il gusto più adatto!
Personalmente reputo le Arabiche più buone e fini, in grado di regalarmi più emozioni in fase di assaggio, portandole con me nella memoria per molto tempo.
Ma, per fortuna, non siamo tutti uguali, e ognuno di noi ha gusti diversi dagli altri, è quindi giusto dare l’opportunità a chiunque di trovare il caffè più adatto alla propria bocca.
L’importante è sceglierlo sempre tra caffè di qualità!
Per questo noi di Ernani abbiamo creato diverse miscele:
- Blue Diamond – 100% arabica >>
- Allegro – 70% arabica e 30% robusta >>
- Armonia – 60% arabica e 40% robusta >>
- Vivace – 40% robusta e 60% arabica >>
- Stretto – 100% robusta >>
La tostatura: il punto di svolta
La tostatura è un fattore chiave.
Un’Arabica tostata troppo scura può perdere tutte le sue sfumature aromatiche, risultando piatta e amara.
Una Robusta tostata troppo chiara, invece, può essere astringente.
In altre parole:
- Capita di acquistare confezioni di 100% arabica che poi in tazza risultano amarissime, perché iper tostate e bruciate
- Altre volte Robuste ben selezionate e tostate risultano meno amare di un’arabica scadente
- Quindi fermarsi alla dicitura “100% arabica” non basta per comprendere la qualità o il gusto di un caffè
La tostatura Media Ernani, punto di identità della nostra torrefazione, nasce proprio per esaltare la dolcezza e la complessità di ogni chicco, mantenendo pulizia e digeribilità.
È il punto d’incontro ideale tra tradizione italiana e cultura specialty.
Come riconoscere un caffè di qualità?
Quindi… quando scegli un caffè, non fermarti alla dicitura “100% Arabica”.
Guarda al di là dell’etichetta e chiediti:
- Chi lo produce? È una torrefazione trasparente, che racconta l’origine e il metodo?
- Come viene tostato? Tostatura artigianale o industriale? Chiara, Media o scura?
- Che sensazioni offre in tazza? È bilanciato, pulito, piacevole, senza retrogusti amari o bruciati?
- C’è tracciabilità? Sai da dove arriva, come è stato coltivato e lavorato?
Un caffè di qualità è coerente, onesto e riconoscibile nel tempo, e può essere sia 100% Arabica che una miscela con Robusta selezionata.
Noi di Caffè Ernani vogliamo offrire ogni giorno un caffè autentico, tracciabile e buono davvero, per gusto e per valori.
Conclusione
- Dire “100% Arabica” può essere un punto di partenza, ma da solo non è una garanzia assoluta di elevata qualità del caffè acquistato.
- La vera qualità si trova nella cura con cui viene scelto, tostato e servito il caffè.
Consiglio: acquista il caffè direttamente in Torrefazione, online o nel negozio fisico, e chiedi, fai tante domande e ascolta le risposte… solo così potrai assicurarti che il tuo caffè provenga da mani esperte e competenti!
Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover






