Halloween: gli orrori del caffè!

I maestri della tostatura media

Torniamo a parlare di caffè, ma questa volta per raccontarvi delle più orripilanti cose che ho visto fare durante la preparazione del caffè a casa o al bar! 


D’altronde non c’era momento migliore per trattare questo tema.


Iniziamo dai più comuni orrori al bar! 


1. Non pulire le attrezzature

E questo comprende tutto: dal purge alla pulizia del filtro o della lancia vapore, senza ovviamente dimenticare il macinacaffè e la lavatazze. 


Spiegandolo molto velocemente: quando si fa un caffè, e ripeto, ogni singolo caffè, tutte le attrezzature devono sempre essere pulite. Partendo dal far scorrere un po’ d’acqua dalla macchina tra un caffè e l’altro, al passare un panno sulla lancia vapore una volta finito di montare il latte, passando dal sciacquare ogni volta che serve il filtro, portafiltro ed i beccucci da cui esce il caffè. 


Pensate a quando chiedete un caffè al bar e magari quello è il duecentesimo della giornata e che dal primo caffè preparato la macchina non è mai stata sciacquata. Il filtro e tutte le altre parti che entrano in contatto con il macinato avranno dei residui di polvere incastrati, ormai più che estratti, bruciati, irranciditi e si spera non altro!


E quando va “bene” la macchina è sporca solo dalla mattina… ma ho visto e rivisto, negli ultimi 8 anni di lavoro nel settore, baristi che non pulivano le attrezzature anche per mesi, che quando chiamano il torrefattore, perchè ovviamente la macchina non funziona più, l’assistenza ha bisogno dello scalpello per tirare via i diversi pezzi e provare in qualche modo a scrostarsi e pulirli.

Pensate che questi stessi baristi servono il caffè a voi! 


A queste mie affermazioni la risposta classica dei baristi è “non abbiamo il tempo di pulire per ogni caffè”. Il punto è proprio questo: la pulizia non è una cosa opzionale da fare solo se ce n’è il tempo, ma è obbligatoria, quindi bisogna inserirla nella routine di preparazione del caffè e con il tempo questa verrà così automatica che non ci sarà alcuna differenza nelle tempistiche con o senza la pulizia. 


Come lo so? Perché è un percorso che anche noi abbiamo fatto presso la nostra Torrefazione e sappiamo per esperienza che è una cosa più che fattibile.


Ecco alcune foto per capire di cosa sto parlando: 

E so già cosa starete pensando… “ma questi sono casi rari”. Invece la stragrande maggioranza dei bar lavora esattamente in questo modo… alla fine è caffè, va pure lavato?!

 

2. Erogazione errata “perchè così ne faccio di più” 

Mi è capitato di sentire spesso gestori di locali che erogano apposta il caffè nel modo sbagliato per risparmiare soldi e/o per velocizzare il servizio. 


Ad esempio: invece che utilizzare 7,5 / 8,5g di caffè, ne usano 6g così da fare più caffè con un solo pacco da chilo, oppure tenere apposta la macinatura troppo larga per preparare il caffè in 10 secondi invece che in 25, così possono fare più espressi nello stesso tempo di servizio. 

Il contro? Il barista rischia di perdere la clientela perché non è soddisfatta del prodotto. 

 

3. “Faccio questo mestiere da 30 anni” 

Questa è forse una delle affermazioni che più mi mette i brividi, prima di tutto perché non è detto che aver lavorato 30 anni sia sinonimo di professionalità. Se per 30 anni ti hanno insegnato e hai sempre applicato un metodo sbagliato, potevi aver lavorato anche 60 anni, ma sempre sbagliato rimaneva. 


Poi perchè quando me la dicono poi guardo la preparazione del caffè e mi rendo conto che ancora non sanno neanche sistemare la macinatura. 


Inoltre, secondo me, questa frase è piena di arroganza. Uno degli aspetti forse più divertenti della vita è che c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo. Questa è anche la parte più stimolante, ovvero che se per 30 anni fai esattamente lo stesso lavoro senza mai cambiare una virgola, io personalmente mi annoierei. Aggiungendo o sistemando ogni giorno un piccolo pezzettino mi sembra di averlo speso bene!

 


4. Il latte montato più e più volte 

Oltre al primo punto dove abbiamo parlato della pulizia della lancia vapore, spesso ricoperta da mesi se non anni di incrostazioni di latte bruciato e avariato, dobbiamo parlare anche del latte stracotto. 


In ogni bar poco professionale tutti i baristi usano sempre lo stesso latte per rimontarlo ogni volta che arriva un nuovo ordine che lo richiede. Avete mai provato a casa a scaldare del latte, lasciarlo un po’ lì a raffreddare e poi riscaldarlo per più volte? Ecco ora assaggiatelo, di cosa sa? Immagino nulla di buono!


Allora perché al bar si fa? 

Oltre ad un fattore di gusto poi c’è anche un fattore di salubrità, in quanto diventa dannoso per lo stomaco. 

 

5. Abbigliamento sporco

Infine tra le cose che più mi inorridiscono sono le divise sporche. Non riuscirò mai a farmi preparare nulla da un barista che ha il grembiule più macchiato di quello di un macellaio! 

 

Passiamo ora agli orrori della casa 


1. La moka sporca che guai chi la lava! 

“Se lavi la moka tiri via il gusto di caffè!”


Prima di tutto: quindi il caffè non ha gusto di per sé, sono le attrezzature che glielo conferiscono? 


Seconda cosa: allora non lavare le padelle altrimenti tiri via il gusto di carne, non lavare le pentole altrimenti la pasta non sa di nulla, non lavare la tazza altrimenti il latte domani di cosa saprà?

 

2. Preparare un caffè completamente bruciato con montagnella ecc. e chiamarlo pure intenso! 

Ora non farò un testo intero su come si prepara il caffè correttamente con la moka o con altri strumenti, perché abbiamo già fatto articoli e video a riguardo. 

Le persone che si ostinano a voler fare la montagnella, o altri errori simili, danno sempre una spiegazione plausibile: “così il caffè esce più intenso”. 

La parola intensità non è mai stata usata nel modo più sbagliato. Avvertire il caffè più amaro non è sinonimo di intensità, ma di bruciato, non è sinonimo di qualità, ma di bevanda sovra-estratta. 

Quindi cerchiamo di capire cosa significa intensità e di attribuire nel modo corretto. 

Infine ripetiamo come un mantra: 

quando il caffè è molto amaro significa che è di bassa qualità!

 

3. L’espresso senza macinacaffè, bilancia e altri strumenti 

Questo è l’ultimo punto che oggi vorrei toccare, ossia chi ha voglia di fare l’espresso a casa, ma senza alcuna minima preparazione e senza le attrezzature necessarie. 


Non fraintendetemi, sono la prima amante dell’espresso e se non lavorassi in una Torrefazione mi acquisterei subito una macchina da espresso domestica. È giusto desiderarlo e provare a ripetere l’esperienza anche a casa. 


Ma l’espresso, anche se sottovalutato, è il metodo di preparazione più difficile di tutti, sia per la quantità di attrezzature che richiede, sia per i costi molto più elevati rispetto ad altri strumenti, sia per la tecnica. Basta sbagliare una virgola in uno dei tanti parametri e l’espresso esce male.


Quindi prima di acquistare una macchina, chiedete a noi o chiunque altro sia del settore, se vi può consigliare quali attrezzature comprare e soprattutto come prepararlo. Informatevi guardando giusto qualche video su youtube o su altri social.


Perché molto spesso si acquista la macchina, ma poi non si sa che dose di caffè va inserita, quale macinatura fare, come utilizzarla e come mantenerla. Il risultato? Un caffè davvero imbevibile, che a questo punto si poteva fare con qualsiasi altra attrezzatura da 20€ invece che investirne centinaia senza riuscire ad ottenere un buon risultato! 

 

E voi quali orrori avete visto? 

Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover

Share

Author

Martina Mazzoleni

Marketing, E-commerce e Social Media Manager Coffee Lover

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

torna su
Apri chat
1
Bisogno di aiuto?
Ciao 👋
sono Martina, come ti possiamo aiutare?
Risponderò a qualsiasi tua domanda dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00! ☕️💛