Il caffè in Arabia Saudita

I maestri della tostatura media

Caffè Ernani è approdato in Arabia Saudita, con una partnership instaurata nel 2022. 

Grazie a questa nuova collaborazione è stato possibile visitare Riyadh, capitale dello Stato, e comprendere meglio gli usi e costumi locali, soprattutto riguardo l’amante tazzina fumante. 


Ecco cosa abbiamo scoperto! 


A metà ottobre Claudia, l’Amministratore unico di Ernani, e io, Martina, responsabile Marketing e trainer di settore, abbiamo avuto la grande occasione di visitare la capitale, ospiti dai nostri Distributori locali, facendo sia tour culturali, ma soprattutto tour delle caffetterie dell’immensa città. 


Le differenze con l’Italia sono tante e sostanziali, molte di queste dovute proprio alla loro cultura. 

Le abitudini Saudite riguardo il caffè

1.
Nella ristorazione non lavorano gli Arabi

È una cosa molto strana, abituata all’Italia dove negli anni sempre più persone hanno deciso di lavorare e investire nel settore della ristorazione. 

Gli Arabi invece non lavorano dietro le quinte dei banconi, o per lo meno sono davvero pochi quelli che intraprendono questa strada. 

Per la maggior parte questo ruolo è stato assunto dalla grande immigrazione, proveniente da svariati paesi, primo tra tutti l’Italia, seguito da Filippine, Bangladesh, India ed eventuali altri stati asiatici. 


Questo succede per svariate ragioni. In Arabia Saudita non esiste una sorta di “Alberghiero” che prepara i futuri lavoratori del settore. Per questo preferiscono dedicarsi maggiormente alla parte di amministrazione, investimento e gestione del business, assumendo per il lavoro operativo figure straniere, formate e specializzate. 


Per loro la qualità è fondamentale, quindi scelgono le figure migliori presenti sul territorio, in grado di performare ad alti livelli. 


Inoltre questo porta ad un risultato davvero particolare: nelle caffetterie, ma anche nella ristorazione in generale, non si parla Arabo, ma inglese. Tutti sono così invogliati a studiarlo, diventando la lingua comune di una città multiculturale. 

2.
I Sauditi amano seguire i nuovi trend

Questo per me è un pro e un contro allo stesso tempo. 

Sono davvero attratti da tutto ciò che è nuovo e trendy. Ci hanno infatti spiegato che una nuova caffetteria, se davvero di qualità, moderna e di tendenza, può diventare famosa anche in una sola settimana ed essere letteralmente strabordante di clienti. 

Ma ciò è difficile da mantenere nel lungo periodo, in quanto se arriva la novità i clienti si spostano in massa nel nuovo punto. 


È anche vero però che le nuove generazioni, in particolare la GEN Z, si affezionano di più ai valori di un brand o locale, rimanendo quindi più fedeli nel lungo periodo. 

3.
I Sauditi amano il caffè più di qualsiasi altra cosa e lo apprezzano in ogni sua forma

Il caffè è una parte integrante e importantissima della loro cultura. Scandisce le giornate, la socialità, i rapporti famigliari e non di meno il lavoro. 

Per questo lo apprezzano in ogni sua forma: dall’espresso, al filtro, caldo o freddo, seduti al tavolo, veloce al banco, o take away, da solo o con altri ingredienti. 


Hanno la mente aperta, provano tutto e cercano sempre un gusto nuovo e con note aromatiche inedite. Non si fermano davanti a credenze o falsi miti, non si limitano a ripetere ciò che i loro nonni o genitori gli hanno insegnato, ma chiedono, si informano e ascoltano. Vogliono saperne sempre di più! 

4.
I Sauditi sono estimatori di caffè di estrema qualità

Riferendosi al punto precedente, in realtà qualcosa non viene apprezzato neanche da loro: il caffè di bassa qualità. Infatti robusta o miscele di arabica e robusta insieme sono praticamente assenti e non parliamo dei caffè tostati male o ad un livello scuro, sono inesistenti su tutto il territorio! 


Se in Arabia Saudita non lavori con un’estrema qualità, non avrai mai successo. 

5.
Le caffetterie sono ambienti molto diversi dai nostri italiani

Noi siamo abituati a caffetterie di stampo italiano o, se vogliamo, di stampo Europeo. In genere ambienti medio piccoli, con un bancone per il servizio veloce al banco e se siamo fortunati, qualche tavolino per un servizio più lento e dedicato. L’arredamento delle volte è ben studiato, altre è davvero molto vecchio, altre ancora super cheap. 


A Riyadh è tutto l’opposto! 


Le caffetterie sono locali grandi e spaziosi, in quanto fulcro della vita sociale del paese. 

Sono moderni, nuovi, eleganti, con un arredamento ed un concept ben studiato, che comunica lo stampo del locale ed i suoi valori. Sono ambienti puliti, ordinati, dove si respira attenzione e qualità da ogni parte! 


Inoltre non si limitano a servire il caffè, ma a farti vivere un’esperienza, creando tanti diversi ambienti, ognuno dedicato ad uno scopo differente. 

6.
Gli investimenti sulle attrezzature, anche a casa, sono davvero elevati

Tutto ciò si riflette anche sulla qualità delle attrezzature selezionate per il proprio locale. 


Ho visto situazioni anche assurde dal punto di vista di un italiano, come un locale che aveva addirittura quattro macchine per fare l’espresso, di uno dei marchi più importanti del mondo, ognuna per un diverso scopo, come: 

  • Estrazione dei monorigini 
  • Estrazione delle miscele 
  • Creazione delle bevande con il latte 
  • Ed una a disposizione dei clienti per provare alcuni caffè in vendita prima dell’acquisto 

Se pensiamo che in Italia il barista non acquista neanche le attrezzature, ma le ottiene in comodato d’uso dal torrefattore, sembra veramente di essere in un altro mondo. 


La stessa cosa vale ovviamente per tutto: i bar hanno diverse macchine automatiche per il filtro, per l’espresso, macinacaffè di tutti i tipi, montatori automatici e manuali per il latte, spillatori di caffè, gadget e tantissimo altro ancora. Sembrano un parco giochi per coffee lovers! 


E a casa non sono di meno.

7.
La sera si va in caffetteria

Nella mente di noi Italiano una nozione è ben chiara: di giorno si va in caffetteria, la sera si va al bar. Di giorno bevi un espresso, la sera bevi un bicchiere di vino. 


Essendo però vietato il consumo di alcol in Arabia Saudita, per loro il caffè svolge anche il ruolo di socializzazione serale: quando si esce la sera con gli amici, ci si va a prendere un caffè, quando si è ospiti a cena, non ci si presenta mai a mani vuote, ma con un cartone da circa due litri di caffè, finita la cena al ristorante, per continuare la serata, si recano sempre in una caffetteria! 

8.
Ci sono i cartoni e spillatori del caffè

Come ho anticipato nei punti precedenti, è maleducazione presentarsi a casa di qualcuno a mani vuote, in genere quindi optano per portare doni come caffè e dolci. Le caffetterie hanno quindi creato questi “cartoni” ricaricabili con il caffè preferito dai clienti.

Questi sono ottimi anche da portare in ufficio per tutti i colleghi o a casa per avere sempre una scorta di caffè già estratto pronto.

Inoltre hanno anche gli spillatori di caffè filtro caldo o freddo per il servizio veloce. Se ad esempio una persona è di fretta e non ha il tempo di stare in coda in cassa o aspettare il proprio turno al banco, può entrare in caffetteria, servirsi da sola versandosi il caffè dal fusto nel bicchieri e pagare con la carta in autonomia e velocemente!

9.
Odiano i caffè amari

Essendo estimatori di caffè di qualità i Sauditi amano i caffè profumati, intensamente aromatici, dolci e acidi, ma assolutamente odiano i caffè amari!

10.
Il caffè non è considerato una commodity

Tutto quanto detto prima porta ad un risultato davvero interessante: il caffè non è considerato una commodity. 


Per loro il caffè non è quella cosa “di poco costo” e “di poco valore” che deve essere quasi regalato, ingurgitato di fretta per un po’ di caffeina e poi via di corsa. 


Per loro il caffè è tutto e quindi assume un grande valore. 


L’espresso ha un prezzo medio tra i € 5,00 ed i € 9,00, il filtro, se di Specialty davvero pregiati, può arrivare anche a € 18,00 a tazza. sono poi capaci di acquistare per casa anche caffè pregiatissimi, come i Cup of Excellence, se costano fino a € 100,00 per un pacchettino da 100g. 


E no, questi prezzi non dipendono solo dal rapporto tra stipendi e costo della vita, perché in alcuni casi si trovano in situazioni più rosee della media italiana, ma altrettanti lavoratori si trovano in situazioni peggiori della nostra nazionale. 


Dipende tutto dal valore attribuito! 


Noi italiani in genere diamo maggiore valore ad esempio ad un buon gin tonic, che se eseguito bene e con un gin di livello arriviamo a spendere € 15,00 / € 20,00. Per un aperitivo o un vino eccellente ne spendiamo anche di più! 

Ecco per loro, non avendo il resto, il caffè assume un valore incommensurabile, riconosciuto in un giusto prezzo da pagare, tanto quanto noi spendiamo per altre tipologie di prodotti. 

 

È tutto un fatto culturale! 

Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover

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Author

Martina Mazzoleni

Marketing, E-commerce e Social Media Manager Coffee Lover

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