
Nel nuovo articolo di ABCoffee vorrei portarvi una riflessione che ho maturato nell’ultima settimana trascorsa tra le piantagioni di Caffè in Brasile.
In questo primo articolo non mi soffermerò tanto sulla materia prima, ma sull’aspetto umano del caffè che troppo spesso viene dimenticato.
Sono Martina e in Caffè Ernani mi occupo di marketing, comunicazione e formazione, ma prima di tutto sono un’appassionata di caffè.
Il mio primo viaggio in piantagione è avvenuto a luglio 2024, da lì non sono più riuscita a fermarmi. Infatti a febbraio 2025 ho visitato il Rwanda, mentre a giugno 2025 sono tornata per la seconda volta in Brasile.
Ogni volta che mi ritrovo in quelle campagne mi innamoro sempre di più di quei paesaggi ameni, dove la terra rossa, il verde intenso delle piante e il cielo azzurro terso, contrastano in una melodia quasi perfetta.
Le colline del Minas Gerais sembrano onde ferme nel tempo, dominate da infinite piante di caffè.
Non è solo una bellezza naturale: è il battito stesso del cuore agricolo del Brasile.
Tornare qui dopo quasi un anno mi ricorda delle persone dietro ai chicchi di caffè che ogni giorno consumiamo. Mi fa percepire il reale valore di questa materia prima inestimabile e, purtroppo, l’ancora troppa distanza dal riconoscimento della stessa nella nostra società.
Per questo, il mio ritorno non si è concluso solo in tazze profumate e racconti poetici.
È stato un ritorno alle radici, sì, ma anche alle contraddizioni del settore.
Una domanda importante
Forse non dovrei scriverlo sul nostro blog, ma spesso mi chiedo se ha senso tutto il lavoro di divulgazione che stiamo facendo.
Se guardiamo i numeri infatti le aziende che riescono a vendere più caffè sono quelle che hanno una qualità veramente bassa della materia prima, dei processi di lavorazione e tostatura e che investono meno nel packaging, in innovazione e sostenibilità della filiera.
“Ha quindi senso continuare a portare avanti la battaglia della qualità e della conoscenza, anche se non interessa a nessuno?”
È da un anno circa che cerco la risposta e non l’avevo trovata fino a questa settimana.
“Sì, ha senso, e ora spiego perché.”
Primo perché oltre a essere il mio lavoro, è la mia passione, e vale sempre la pena combattere per le cose in cui si crede. Per questo ringrazio Arianna Gusmeroli di Ideal caffè per avermelo ricordato con tanta potenza quanto semplicità.
Ma soprattutto perché non sto combattendo solo per un prodotto, ma sto lottando con e per le persone che compongono il lato bello del settore caffè.
Il valore dietro la tazzina
Forse non ci pensiamo mai abbastanza, ma dietro ai chicchi marroni che acquistiamo, c’è umanità.
Me l’hanno ricordato Lais, Luiza, Maria Helena, Thais e Donna Zezinha, produttrici di prima, seconda o addirittura terza generazione, che hanno deciso di fare della qualità e del rispetto la loro missione nei campi.





Donne che hanno preso le redini delle tradizioni familiari, o si sono costruite da zero la loro forza, donne che ogni giorno combattono tra il romanticismo del racconto del viaggio dei chicchi e l’asprezza delle attuali logiche di mercato.
Regole create oltre 50 anni fa, che ormai risultano alienanti per tutti, non solo all’origine, ma lungo tutta la filiera, comprendendo anche esportatori, importatori, torrefattori e baristi.
Le stesse regole che ci hanno portato a fare una continua battaglia a ribasso dei prezzi, che hanno ridotto all’osso ogni qualsiasi margine, che non hanno reso possibile lo sviluppo del prodotto, delle tecniche di preparazione, o anche solo lo sviluppo di conoscenza e professionalità degli addetti.
Se manca la percezione del reale valore del prodotto, allora manca la base da cui partite.
Vedete infatti ogni giorno come noi di Ernani, ad esempio, ci impegniamo a raccontarvi storie, sfatare falsi miti e credenze destinate a rimanere solo nel passato. Spieghiamo piccole pillole di caffè, per farvi capire che il caffè non è né semplice né scontato, ma un mondo ricco, emozionante e pieno di sorprese.
Non siamo certo gli unici a farlo in Italia e nel mondo, ma purtroppo siamo ancora troppo pochi, e ogni giorno ci dobbiamo scontrare contro chi queste vecchie logiche logoranti proprio non le vuole lasciare andare, un po’ per abitudine, un po’ per paura del cambiamento e dell’ignoto.
In Brasile mi è tornata la scintilla, la voglia di continuare a lottare per queste donne e tutti gli altri lavoratori, miei colleghi, che come me credono in un futuro migliore.
L’essere umano dietro la tazzina
Scegliere un caffè di qualità, obiettivo stesso del viaggio, non si limita a qualcosa che poi risulta buono in tazza. Sarebbe una sfera troppo soggettiva e anche un po’ superficiale.
Acquistare caffè di qualità è anche e soprattutto una scelta atta a valorizzare l’essere umano. È la decisione commerciale di voler fare azienda, sostenendo tutte quelle realtà che si impegnano in modo concreto nella sostenibilità, non solo ambientale, ma anche e soprattutto sociale.
Quando si acquista una qualsiasi cosa a poco prezzo, bisognerebbe ricordarsi che alle spalle ci potrebbe essere dello sfruttamento, persone che con i loro sacrifici, spesso non ripagati, e il loro sudore, ci hanno permesso di “acquistarlo per due soldi”.
Se però si vuole dare valore e dignità alle persone, bisogna ricordarsi che il tempo di chiunque vale e deve per questo essere sempre equamente ripagato.
Matteo Borea in viaggio mi ha fatto una domanda: “Vorresti mai che un tuo ipotetico figlio o amico lavorasse in questo settore, e soprattutto all’origine o alla fine come barista?”
La mia risposta è stata secca: “No”.
“Se allora non vorremmo vedere i nostri figli fare questo mestiere, perché qualcun altro dovrebbe farlo per noi?”
Un’altra domanda forse banale, ma che mi ha fatto riflettere.
Un settore nel quale non vogliamo lavorare, perché malsano e spesso ingiusto, è destinato a morire… a meno che non decidiamo di cambiare le cose, con azioni e scelte quotidiane.
Per questi diversi motivi noi di Ernani abbiamo scelto la qualità, di viaggiare all’origine per selezionare i nostri caffè da filiera controllata e di combattere una piccola battaglia quotidiana che speriamo porti a un futuro migliore per tutti.
Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover