Q&A Caffè

I maestri della tostatura media
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Questo e molto altro nel nostro blog, dove puoi trovare l’ABC del caffè!

L’amarezza dipende principalmente da 3 cose: 

  • Il caffè usato ha una grande percentuale di robusta, tendenzialmente più amara dei caffè arabica; 
  • Il caffè è tostato scuro, quindi il sentore principale che porta in tazza è proprio l’amarezza. Questa caratteristica si può individuare molto facilmente, guardando il colore dei chicchi dentro la tramoggia del macinino; 
  • Il caffè è stato estratto male, ed è quindi sovra-estratto. In modo molto semplice si può dire che in fase di estrazione si è “bruciato”. 

Tutte e tre queste possibilità sono indicatori di bassa qualità! 

Prima! 

L’acqua si beve prima del caffè per sciacquare la bocca e prepararla all’assaggio. 

Purtroppo o per fortuna l’espresso è uno dei metodi di estrazione più complicati. I passi per ottenere un espresso non sono in realtà difficili, la difficoltà sta nel ricreare tutte le condizioni ottimali per poter estrarre un espresso pressoché perfetto. 

I fattori in gioco sono tanti: 

  • Macchina utilizzata – ci sono macchine per l’espresso di diverso livello con tecnologia più avanzata e meno; 
  • Caffè selezionato – ovviamente ci sono caffè di diversi livelli e qualità; 
  • Macinatura – al bar hanno la possibilità di avere un macinino professionale che macina il caffè nel modo più preciso possibile solo poco prima dell’estrazione, il risultato non può essere riprodotto a casa a meno che non si possieda un macinino professionale; 
  • Qualità dell’acqua utilizzata – i bar possiedono un depuratore che dona all’acqua caratteristiche ottimali per l’espresso. 

Queste sono solo alcune dei punti da considerare! 

Purtroppo non è possibile rispondere a questa domanda in modo univoco, perchè tanto dipende dal caffè che stai usando, dalla tua macchina e dal livello di macinatura. 

Ma in linea generale posso dirti che: 

  • Una miscela con una maggiore percentuale di arabica richiede una dose di 7,5/8 gr a tazza; 
  • Una miscela con maggiore percentuale di robusta richiede una dose di 7/7,5 gr a tazza; 
  • Un monorigine arabica richiede dagli 8 fino ai 9 gr a tazza. 

La macinatura è fondamentale per l’ottenimento di un ottimo caffè. Si può anche acquistare il caffè più pregiato al mondo e tostato alla perfezione, se però poi lo si macina nel modo sbagliato è tutto vano. 

L’argomento è molto ampio e bisogna considerare diversi fattori. 

Ecco quindi il link all’articolo di ABCoffee che definisce tutto della macinatura!

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PS. Nessun barista, torrefattore o esperto di caffè potrà mai dirti qual è la macinatura giusta per il tuo caffè o per la tua macchina, per un solo motivo: non esiste! 

La macinatura non è costante, ma varia in base alla temperatura della stanza ed alla sua umidità, dalle condizioni climatiche esterne e dalla conservazione del caffè. La macinatura di uno stesso caffè usato sempre per lo stesso identico strumento può variare anche più volte al giorno. 

Certamente esistono delle “misure” del macinato di caffè medie, che rendono possibile l’estrazione di un buon caffè anche a casa. Il tutto si complica per l’espresso, perchè per questo metodo di estrazione, la maciatura influisce sul risultato in modo molto pesante, rispetto che negli altri metodi di estrazione. 

Per approfondire il discorso clicca sul link qui sopra e scopri tutto quello che devi sapere sulla macinatura del caffè. 

Come riprodurre l’espresso che tanto amiamo dei nostri bar italiani?

L’espresso è uno dei metodi di estrazione più complessi che esistano e necessita di condizioni specifiche e ben precise.

Ecco un veloce video di qualche secondo per scoprire come si prepara l’espresso perfetto!

Oltre ad un articolo su tutto ciò che devi sapere sulla macinatura, fondamentale per l’estrazione del’espresso! 

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Tutti sappiamo fare la moka!! Ce lo insegnano fin da piccoli!

Ma come la farebbe un vero professionista del settore?

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E’ il gusto che percepiamo in bocca dopo aver bevuto il caffè. Può avere varie tonalità di gusto e perdurare, nei caffè migliori, anche per decine di minuti.

E’ il profumo prodotta dal caffè caldo appena preparato. L’aroma, insieme al gusto e al corpo, è una delle categorie principali utilizzate dagli assaggiatori professionisti per la valutazione gustativa ed olfattiva del caffè.

L’aroma del caffè è dato da circa 800 molecole capaci di originare vere mappe sensoriali a seconda della tipologia e dei rapporti nei quali sono presenti, una mappa capace di rivelare all’assaggiatore esperto molte cose sull’origine dei grani che hanno composto la miscela e sulla capacità di chi ha eseguito la preparazione.

E’ meno sviluppato in tostature molto chiare, raggiunge il picco d’intensità in tostature medie e cala nuovamente in quelle molto scure.

I diversi fattori responsabili dell’aroma sono:

  • L’ambiente di origine (latitudine, altitudine, microclima, fattori pedologici ecc., ossia il terroir);
  • La specie botanica impiegata (arabica o robusta);
  • Il grado e l’uniformità di maturazione delle ciliegie (sullo stesso ramo ci possono infatti essere ciliegie acerbe, mature e sovra-mature. Il raccoglitore che ricerca una qualità elevata, seleziona manualmente solo quelle mature al punto giusto);
  • Il metodo di raccolta (manuale o meccanico);
  • Il metodo di lavorazione del caffè verde (naturale o lavato, ecc.);
  • Il tempo e le modalità di conservazione del caffè verde (asciugatura, stoccaggio e trasporto);
  • Il grado e il metodo di tostatura (chiara, media e scura);
  • Il metodo di preparazione dell’infuso (come viene estratto il caffè, metodo e correttezza nei passaggi);
  • Le tecniche di conservazione del caffè torrefatto (stoccaggio e packaging);
  • Il grado di macinatura, oltre che i metodi e tempi di conservazione del macinato;
  • Tipo di macchina da espresso o qualsiasi altro strumento utilizzato per l’estrazione;
  • Suo grado di pulizia e di efficienza. 

Se vuoi approfondire ogni aspetto nel dettaglio ti invito a leggere gli articoli di ABCOffee, il blog di Caffè Ernani.

Porta alla diminuzione dei gas presenti all’interno del chicco di caffè, costituiti durante la tostatura. Il caffè continua a “respirare”, cioè a degasare, anche dopo mesi. Per questo Ernani non usa il sottovuoto, ma un pacchetto sigillato con valvola monodirezionale, la quale permette ai gas prodotti dal caffè di uscire, ma non permette all’ossigeno di entrare. L’ossigeno causerebbe l’ossidazione della materia, e quindi il suo deterioramento. 

E’ la seconda specie più venduta di caffè, dopo l’arabica.Il chicco di Robusta è più tondeggiante e piccolo rispetto a quello della qualità Arabica; il gusto è più amaro e non presenta note aromatiche particolarmente intense o eccelse. In tazzina è la componente che dà maggiore corpo al caffè e che produce la cremina, tanto amata da noi italiani nell’espresso. A livello di qualità è inferiore rispetto all’arabica. 

È una specie di caffè coltivata dai 0m slm fino a circa i 900m di altitudine.

Le caratteristiche fisiche sono:

  • Il chicco di Robusta è più tondo e piccolo rispetto a quello della Arabica;
  • Ha un solco centrale lineare.

Le caratteristiche chimiche e organolettiche sono:

  • Al gusto risulta più amaro rispetto ai caffè Arabica;
  • Offre un ristretto profilo aromatico;
  • Sprigiona sensazioni di amarezza e intensità;
  • Ha circa il doppio della caffeina rispetto ai caffè Arabica;
  • Ha la metà dei cromosomi rispetto ai caffè Aranica;
  • È più povero di olii essenziali, da qui il ridotto ventaglio aromatico.

Indica una possibile sensazione positiva o negativa dopo l’assaggio del caffè.

Indica la qualità degli aromi presenti in un caffè. Essi infatti possono essere considerati come pregi e, quindi, piacevoli, oppure difetti e, quindi, sgradevoli. I primi sono ad esempio sentori di cioccolato, caramello, cacao, cannella, miele, agrumi, fiori, ecc.; mentre i secondi sono odori di cenere, empireumatico (ossia tutti quei sentori di bruciato), gomma, legno bagnato, catrame, yuta, ecc.

E’ legata al piacevole perdurare degli aromi dopo aver bevuto una tazzina di caffè.

Se ciò che ci rimane in bocca dopo l’assaggio è invece sgradevole e fastidioso e ci fa venire la tentazione di bere un bicchiere d’acqua, può essere sintomo di un caffè di qualità scadente. 

Essa per essere considerata perfetta deve essere:

  • Di color nocciola o “testa di monaco”;
  • Con delle leggere striature rossastre;
  • Finissima, quindi compatta con maglie molto fini;
  • Senza la presenza di macro bolle;
  • Lucida, quindi in grado di riflettere la luce;
  • Setosa, quindi liscia e uniforme; 
  • Persistente nel tempo. 

Se essa risulta troppo scura significa che il caffè è sovra-estratto e, molto probabilmente, è bruciato; se la crema è troppo chiara invece si dice che il caffè è sotto-estratto, quindi acquoso e poco aromatico.

In genere i caffè Arabica producono una crema più fine, ma molto compatta e persistente, lucida e setosa, quindi più bella. 

Consiste nella quantità di profumi che arrivano al naso dopo aver portato una tazzina di caffè verso esso.

Gli aromi percepiti in una tazzina di caffè sono molto infiniti. Si calcola in fatti che il caffè al termine della tostatura sprigioni fino a 800 sostanze volatili che compongono l’aroma e, nel caso di Ernani, sono tutti naturali!

I principali tra questi sono: sentori di caramello, pane tostato, cioccolato, effluvi fruttati, note agrumate, aromi di frutta secca, bouquet di fiori, frutta rossa, agrumi, vaniglia, tabacco e molti altri.

Dopo la olfazione diretta, che avviene prima della degustazione, avviene anche l’olfazione retronasale, durante e dopo l’assaggio. In questo seconda fase altri odori si possono percepire sul palato e nel dotto nasale.

Un espresso è intenso quando ha un corpo consistente, profumazioni ricche e un elevato livello aromatico.

Uno dei cinque gusti fondamentali (gli altri sono amaro, sapido, acido e umami), percepibile sulla punta della lingua. Come prototipo viene usato lo zucchero.

Il caffè Ernani più dolce è il Bom Chocolate brasiliano , il Kalledevarapura indiano e l’Armonia.

La corposità si può ricondurre al senso umano del tatto: si tratta, infatti, della proprietà fisica della bevanda percepita dalla bocca durante e dopo l’ingestione. È anche conosciuta come consistenza, proprio perché indica la struttura del liquido e la concentrazione delle sostanze in esso disciolte.

Per offrire dei metri di paragone si considera la cioccolata calda molto corposa, l’olio ha una corposità media, mentre l’acqua non ha corpo.

Nonostante si pensi che il bilanciamento avviene fra dolcezza e amarezza, nel caffè non è così, poiché si calcola fra amarezza e acidità. Un caffè viene considerato bilanciato se l’amarezza non è troppo forte e, quindi, non prevale sull’acidità e viceversa. Attenzione, non bisogna porre attenzione su quanto dura la sensazione di acido e di amaro, in quanto l’amarezza persisterà più a lungo nella bocca dopo l’assaggio, ma bisogna stare attenti a capire l’intensità con cui queste sensazioni si percepiscono sulla lingua.

Attenzione! Se un caffè è sbilanciato non significa che sia un difetto! I caffè più pregiati sono i caffè Arabica di altura esenti da difetti. Essi presentano un profilo aromatico molto spinto verso le acidità a sfavore dell’amarezza!

Il bilanciamento è solo un dato da considerare in fasi di assaggio, ma se gli si attribuisce un punteggio basso non significa automaticamente che il caffè sia di scarso valore!

Si tratta di una sensazione tattile: quando mangiamo una banana non ancora matura, carciofi crudi o kaki immaturi abbiamo una sensazione di astringenza, ossia secchezza del palato e sensazione sgradevole quando si striscia la lingua sul palato. Nell’espresso una sensazione di questo tipo è sempre un segnale negativo, imputabile a difetto di tostatura o cattiva qualità del caffè.

È una specie di caffè coltivata soprattutto nel Sud e Centro America e nell’Africa orientale, tra i 800m slm ed i 2400m slm.

Le caratteristiche fisiche sono:

  • Il chicco di Arabica è più allungato e ovale rispetto a quello della Robusta;
  • Ha un solco centrale più sinuoso.

Le caratteristiche chimiche e organolettiche sono:

  • Al gusto risulta meno amaro rispetto ai caffè Robusta;
  • Offre un ampio e intenso profilo aromatico;
  • Sprigiona sensazioni di acidità e freschezza;
  • Ha circa la metà della caffeina rispetto ai caffè Robusta;
  • Ha il doppio dei cromosomi rispetto ai caffè Robusta;
  • È più ricco di olii essenziali, da qui il grande ventaglio aromatico. 

Uno dei cinque gusti fondamentali (insieme a dolce, sapido, acido e umami), caratteristico del caffè, percepibile sul fondo della lingua, verso la gola. E’ una caratteristica che risulta più spiccata nei caffè di qualità robusta.

Fra i caffè di Ernani lo Stretto è quello che risulta più amaro. 

Un caffè è amabile quando si riscontra un equilibrio fra dolcezza del gusto e freschezza degli aromi. Un caffè amabile avrà quindi un aroma fragrante, corpo equilibrato, crema ricca e consistente.

Il caffè che risulta più amabile fra le miscele Ernani è sicuramente l’Allegro.

Uno dei cinque gusti (insieme a dolce, sapido, amaro e umami), caratteristico ad esempio del limone, percepibile sui lati della lingua. E’ una caratteristica che risulta più spiccata nei caffè di qualità arabica, soprattutto in quelli coltivati ad altitudini più elevate. 

Tra i caffè Ernani, il Blue Diamond, il Sidamo ed il Colombia hanno un’acidità più spiccata. 

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